Si dice che questo castello sia il più infestato di tutta la Scozia. Contribuisce di certo alla sua aura magica il ricordo di Macbeth, il feroce assassino istigato dalla moglie, come racconta Shakespeare nella sua fosca tragedia. A questo castello sono legate due leggende.




La prima, quella comunemente conosciuta come storia della Grey Lady, la signora in grigio, narra di Lady Janet Douglas, che abitava al castello con il marito ed il figlio. Alla morte del marito, la giovane nobildonna fu presa di mira dal sovrano scozzese, re Giacomo, che mirava ad usurparne i possedimenti, il castello in primis. Venne così accusata di stegoneria e condannata al rogo, in giovanissima età nel 1537. Il figlio, non ancora maggiorenne, venne risparmiato, e potè recuperare il castello di sua proprietà alla morte del re crudele. La dama in grigio compare, secondo la leggenda, nella cappella del castello, senza cercare un contatto con i vivi. Le guide turistiche presenti a Glamis, sempre affollato di turisti, indicano espressamente una sedia all’angolo, dove a nessuno è concesso sedersi: la sedia ove Lady Janet si ritirava in preghiera.



La seconda leggenda è legata alla Camera Blu, che non ebbi occasione di visitare durante la mia visita a Glamis (se la memoria non mi inganna, nessuno vi fece riferimento). Qui compare un uomo barbuto, fantasma di un conte chiamato Beardie, proprio per la sua lunga barba. La storia narra che, allo scoccare della mezzanotte, mentre stava giocando d’azzardo con il padrone del castello, apparve un uomo che chiese di potersi unire al gioco, offrendo una manciata di preziosissimi rubini. Lord Glamis e Beardie acconsentirono ma, di lì a poco, cominciarono a litigare. Sordi alle richieste di un servitore, che li pregava di interrompere il gioco allo scoccare della mezzanotte, per non rischiare di giocare la domenica, giorno del Signore, non si accorgono di essere avvolti nelle fiamme, le fiamme della dannazione eterna.


Il nome di questo gioiello, in oro o argento, deriva da un villaggio di pescatori sulla baia di Galway. In origine, infatti, era tipico esclusivamente del Connemara.


Per moltissime persone che hanno dovuto lasciare l’Irlanda durante la carestia del XIX secolo il Claddagh Ring è diventato l’unico legame duraturo con la propria patria e l’unica eredità familiare. È proprio nel periodo della carestia che l’anello cominciò a diventare popolare fuori dal Connemara, grazie all’esodo dall’ovest. In questo periodo divenne un prezioso ricordo delle origini della famiglia, un simbolo del legame con il passato, passando da madre in figlia primogenita per secoli.

Vi sono moltissime leggende nate attorno al Claddagh Ring.

Una tra le tante, poco attendibile ma pur sempre popolare e nota, parla di un re innamorato di una giovane contadina, ma da lei non corrisposto. Il povero re non riuscì a sopportare il dolore e si uccise, chiedendo che sulla sua lapide fossero rappresentate due mani intorno a un cuore incoronato come simbolo del suo eterno amore per la contadina.

Come si indossa un Claddagh Ring


In Irlanda lo scopo per cui questo anello viene scelto è manifestato dal modo in cui l’anello viene indossato. Infatti, il Claddagh Ring può simboleggiare sentimenti diversi:

• Indossato all'anulare della mano sinistra con la corona rivolta verso le dita, indica che il nostro cuore è impegnato (fudanzamento o matrimonio)


• Indossato alla mano destra con la corona rivolta verso le dita, indica che si è in cerca d'amore. (sullo sfondo: Lucio)


• In segno d'amicizia, viene indossato alla mano destra con la corona verso il dorso della mano


• rifiuto dell'Amore/Vedovanza: mano sinistra, con la corona verso il dorso della mano.

 





Oggi con gli alunni di I E abbiamo trascritto la ricetta del tacchino arrosto con ripieno di castagne, un must per ogni Americano nel giorno del Ringraziamento, ovvero domani.
Ecco come dovrebbe apparire il risultato finale:



Ed ecco la ricetta:

Ricetta per 8-10 persone.


Tempo impiegato: 2 ore e mezzo circa.



Ingredienti: 1 tacchino medio (3-4 kg) già spennato e pulito dalle interiora, burro, sale, 500 g di castagne bollite e sbucciate, 200 g di burro, 200 g di pane secco o crakers, 50 g di uvetta, 100 g di sedano, 1 cipolla tagliata fine, 2 cucchiai di prezzemolo tritato, sale e pepe





Per il ripieno:

Mescolare le castagne con il burro, salare e pepare, incorporare il pane secco sbriciolato o i crackers e il prezzemolo. Rosolare nel burro il sedano e la cipolla tagliati fine e incorporare nell’impasto. Aggiungere anche l’uvetta (facoltativa). Il ripieno si può preparare anche il giorno prima e conservarlo in frigorifero.



Lavare e ripulire il tacchino dalle penne rimaste utilizzando le pinzette o passandolo sulla fiamma. Ungere dentro e fuori con burro e salare solo esternamente. Riempire e cucire bene perché non esca il ripieno. Legare le cosce fra loro e al busto. Proteggere le ossa delle cosce con carta stagnola perché non si brucino.

Mettere in una teglia da forno piuttosto fonda (per raccogliere il sugo) e disporlo con il petto in alto (non va girato durante la cottura). Riscaldare il forno a 230°C ma abbassarlo a 175°C quando si inforna. Ogni 20 minuti ungere con il brodo di cottura (in America esiste uno speciale attrezzo, a forma di peretta, per raccogliere il sugo e spruzzare il tacchino). Per vedere se è cotto bucare con una forchetta e se esce fuori un sughetto chiaro ma non sanguinolento vuol dire che è cotto. Se si cuoce troppo il sopra coprire con allumino per finire la cottura e renderla uniforme. Se il forno è ventilato è meglio, si rischiano meno bruciature.



Il contorno tipico è con patate americane e pannocchie di granturco bollite. Si può condire con cranberry sauce (salsa di mirtilli rossi, che si compra già confezionata).

ENJOY YOUR MEAL!



Si festeggia in tutti gli Stati Uniti il quarto giovedì di novembre ed è considerata festa nazionale.


Le origini della festa rimandano al 1620, quando i Padri Pellegrini (Pilgrim Fathers) inglesi raggiunsero la costa orientale americana a bordo della Mayflower dopo aver abbandonato l’Inghilterra a causa della persecuzione religiosa. Alle soglie dell’inverno, i coloni inglesi ebbero vita dura nella nuova terra, abitata unicamente da Native Americans, gli Indiani d’America. Molte persone morirono durante i primi mesi, a causa della scarsità di cibo e del clima freddo. Si racconta, tuttavia, che un Indiano del posto, di nome Squanto, abbia offerto il suo aiuto, insegnando agli Inglesi come coltivare il granturco ed erbe medicinali. Il raccolto successivo fu quindi abbondante e i coloni ebbero di che sfamarsi. La prima celebrazione, organizzata per ringraziare Dio dell’abbondante raccolto, (Thanksgiving significa infatti “rendere grazie”) durò tre giorni, con cene e balli ai quali furono invitati anche gli Indiani.

Oggi il giorno del Ringraziamento è preceduto dalla cerimonia della “Grazia Presidenziale”: il Presidente in carica, alla Casa Bianca, concede la grazia a due tacchini che, mantenuti in vita, vengono poi trasferiti in un ranch. Questa usanza viene fatta risalire a John Fitzgerald Kennedy che, negli anni ’60, per primo rifiutò di mangiare il tacchino, concedendogli, appunto, la grazia.

Il tacchino resta, tuttavia, il piatto principale di questo giorno di festa. Viene cucinato arrosto, con un ripieno generalmente di castagne (stuffed turkey) accompagnato dalla pumpkin pie (la classica torta di zucca). Durante la giornata si assiste alla partita di football in televisione (Patriots contro Lions su Cbs, Saints contro Cowboys su Fox e Bengals contro Jets su Nfln) e alla sfilata di New York. Attualmente il Thanksgiving é spesso abbinato a quattro o cinque giorni di festa – un lungo weekend, che usualmente implica la chiusura delle scuole nel calendario annuale, nonché la chiusura di qualsivoglia attività commerciale e lavorativa.


Sulle rive del fiume Hudson, New York, chiamata affettuosamente “the big apple” dai Newyorchesi e definita “the city that never sleeps” (la città che non dorme mai) ebbe una rapida espansione urbanistica nel corso dell’800, sino ad assumere l’attuale struttura a grata, con l’intersecarsi delle avenues (i viali che percorrono la città per tutta la lunghezza dell’isola) e le streets (le strade costruite perpendicolarmente).

La prima immagine che la città ci offre, approdando dal mare, è la famosa Statua della Libertà, “Miss Liberty”, nei pressi di Ellis Island, antica stazione d’immigrazione attraverso la quale passarono tutti gli immigrati provenienti da ogni parte d’Europa. Oggi la città è la combinazione di cinque boroughs (quartieri amministrativi), collegati l’un l’altro da ponti: Queens, il Bronx, Brooklyn, Staten Island e, ultimo ma non per importanza, Manhattan, il vero cuore della metropoli.


Lo skyline della città è fortemente caratterizzato da grattacieli quali l’Empire State Building, uno dei simboli di New York e per molti anni il grattacielo più alto sino alla costruzione delle Twin Towers, poi abbattute in seguito all’attentato dell’11 settembre 2001; il Chrysler Building in stile Art Decò o Liberty; lo United Nations Building, costruito verso la fine degli anni ’40 da Les Corbusier. Luoghi famosi e caratteristici della città sono altresì la 5th Avenue, meta dello shopping e vero cuore della città, Wall Street, con lo Stock Exchange, il Palazzo della Borsa, fondata nel 1792 ed ancora oggi la più importante al mondo; Central Park, immenso polmone verde in pieno centro della dimensione di 420 ettari, per 4 km di lunghezza; il MOMA (Museum of Modern Art); Macy’s, il più grande magazzino del mondo; il Radio City Music Hall, il più grande teatro al mondo.

Un celebre quartiere all’interno di Manhattan è Harlem, centro del mondo nero, a nord di Central Park. Questa zona nacque come area residenziale, ma le abitazioni rimaste invendute furono date in affitto ai neri, che qui fondarono la vera e propria mecca del jazz (famosissimo il locale “Cotton Club”). Dopo un periodo di decadenza, ora è di nuovo un quartiere alla moda. Colorati e folkloristici sono Little Italy, per quanto attualmente sia abitata da un minor numero di Italiani, Soho, paradiso dei loft newyorchesi, e Chinatown. I primi Cinesi giunsero a New York ad inizio ‘800 per lavorare nelle ferrovie. Il Greenwich Village è il quartiere preferito dagli artisti e ancora oggi caratterizzato da una spiccata eccentricità.




Ora che Halloween è appena trascorso, è già tempo di pensare alle prossime festività. Lo sapevate che Hogmanay, il capodanno degli Scozzesi, è una delle celebrazioni più sfavillanti e scoppiettanti al mondo? Sicuramente da non perdere, se non fosse per il clima rigido del 31 dicembre...Curiosate un pò qui...

http://www.edinburghshogmanay.org/


Edinburgh's Hogmanay 2010 from Edinburgh's Hogmanay on Vimeo.


ROMAN TIMES


I Romani intuirono per primi l’importanza strategica che un corso d’acqua come il Tamigi poteva avere sullo sviluppo di una città, e sulle sponde del fiume lungo 346 km e profondo 35 m edificarono il primo nucleo di quella che sarebbe diventata una delle principali metropoli europee: Londra, dal latino Londinium.

Le invasioni romane in Inghilterra si articolarono in due diversi momenti: nel 55 a.C. con Giulio Cesare e nel 43 d.C. con l’imperatore Claudio. I Romani, abilissimi architetti, trascurarono di proteggere Londinium con mura difensive. Quando, nel 60 d.C. , la regina Boadicea guidò una rivolta nel Sud contro i legionari romani, per vendicare lo stupro delle figlie, la città fu facilmente rasa al suolo. I Romani dovettero quindi ricostruirla, e questa volta decisero di proteggerla con alte mura (6m di altezza, 3m di larghezza), costruite con blocchi di pietra dura del Kent (una contea a sud est di Londra). La città si sviluppò rapidamente attorno a questo nucleo. Nel 410 d.C. , con l’abbandono delle truppe romane, la città decadde e fu vittima di invasioni da parte di popoli più bellicosi.


Roman Wall and statue of Trajan

I PONTI SUL TAMIGI

Il fiume Tamigi rappresentò comunque sempre un punto di riferimento saliente per la città ed i suoi traffici commerciali. Oggi lo attraversano trenta ponti (l’ultimo, in ordine cronologico, ad essere costruito è stato il Millenium Bridge, inaugurato poco dopo il 2000, un ponte pedonale che collega St Paul’s Cathedral con la sponda opposta, dove sorge la Tate Modern, museo d’arte moderna). Il primo ponte ad essere costruito fu invece il London Bridge, costeggiato da case e negozi. La sua costruzione richiese trent’anni circa e dovette ovviare al problema delle correnti e delle maree. La struttura originaria del ponte risale al 1209, ma solo nel 1700 si pensò a rinforzare i piloni sotterranei, che rischiavano di cedere sotto la spinta prorompente dell’acqua. Pietro di Colechurch circondò ogni pilone con un’isola di cemento a forma di barca, ma questa protezioni si rivelarono ben presto un ostacolo al passaggio delle imbarcazioni più grandi. Il London Bridge fu quindi demolito nel 1831. Il nuovo ponte, simbolo di Londra per eccellenza, il Tower Bridge, fu costruito con l’intento di permettere il passaggio anche delle navi più grandi: si progettò quindi un sistema a ponte levatoio, azionabile in pochi minuti. E’ raro, tuttavia, vedere il Tower Bridge sollevato: poche sono le navi che, al giorno d’oggi, arrivano sino a questa zona del fiume.



LA PESTE E IL GREAT FIRE OF LONDON

Nel 1348 il fiume divenne tragicamente veicolo di morte: arrivarono infatti alcune navi che trasportavano topi infetti, responsabili della diffusione della peste bubbonica, malattia letale per l’uomo. La cosidetta Black Death “la morte nera” causò 30.000 decessi, senza che si riuscisse a fermare l’epidemia. Solo nel 1666, verso fine estate, un incidente si rivelò provvidenziale. Un fornaio di nome Thomas dimenticò di spegnere il forno della propria bottega; in quei giorni di settembre il clima era secco e ventoso. L’incendiò che ne scaturì ebbe dimensioni colossali, e si espanse rapidamente, essendo gli edifici in legno e con tetti in paglia. Nonostante moltissimi edifici del centro di Londra siano stati distrutti, l’incendio ebbe il merito di fermare l’epidemia di peste.

Il 1666 segnò quindi l’inizio della grande ricostruzione di Londra: 80.000 edifici erano andati distrutti, molte persone lasciarono Londra, non avendo più un posto in cui vivere. L’architetto Christopher WREN fu il fautore della ricostruzione: a lui il merito della progettazione di una delle cattedrali più famose d’Inghilterra, St Paul’s Cathedral, la cui cupola è seconda per dimensioni solo a S.Pietro in Roma.



The Tower of London




Traitor's Gate
Nel 1066, data di grande importanza nella storia inglese, Guglielmo detto “Il Conquistatore” (William the Conqueror) rivendica, per questioni di parentela, il trono inglese rimasto vacante, pur vivendo in Francia. Il suo esercito riesce a sconfiggere Harold of Wessex e quindi re Guglielmo si autoproclama re d’Inghilterra, insediandosi a Londra con tutta la sua corte. Ovviamente, egli porta con sé abitudini e stile di vita francesi: la lingua francese, a corte e tra gli aristocratici, soppianta quella inglese, che non viene più usata in letteratura per circa tre secoli. L’inglese viene ridotto, in sostanza, allo status di lingua del popolo, senza alcuna dignità letteraria. Uno degli edifici voluti da re Guglielmo è appunto la Torre di Londra, che egli abita come fortezza. La Torre, tuttavia, nel corso dei secoli, viene usata per scopi differenti: inizialmente fortezza e residenza del re, diviene poi, per molto tempo, una temibile prigione dove venivano rinchiusi prigionieri politici di alto rango e di grande importanza storica. Qui è stata rinchiusa per qualche tempo la futura regina Elisabetta I e, prima ancora, qui fu decapitata sua madre, Anna Bolena, per supposto tradimento nei confronti del marito, re Enrico VIII Tudor. In uno dei cortili della Torre è conservato il ceppo in legno sul quale fu decapitata. I prigionieri venivano fatti accedere alla Torre via fiume, tramite il Traitor’s Gate, il cancello dei traditori. Ovviamente, chi vi entrava aveva ben poche speranze di rivedere la luce del sole. Oggi la Torre è un museo, frequentatissimo e anche piuttosto costoso (ad eccezione di altri, quali il British e la National Gallery, gratuiti), famoso per i gioielli della Corona (tra i quali la splendida stella d’Africa, il diamante più grande al mondo, posto a decorazione di uno scettro). I gioielli si visionano passando su un nastro trasportatore, per sveltire i tempi, mentre, sullo sfondo, vengono proiettate immagini della monarchia e dell’attuale sovrana, Elisabetta II.


The Crown Jewels

La leggenda dei corvi della Torre

E’ credenza comune, tra gli inglesi, ritenere che, se i corvi che abitano la torre dovessero volare via, crollerebbe l’edificio e, fuor di metafora, la monarchia inglese. Affezionati all’idea di avere un sovrano, nonostante sporadiche crisi di popolarità, si cerca di evitare la “tragedia” tarpando le ali ai corvi: i volatili possono camminare ma non volare. Si prendono cura di loro i Beefeaters, le guardie della Torre in tradizionale costume Tudor rosso e nero, oggi trasformate in guide turistiche.




Atmosfere natalizie a Covent Garden

Regent Street
Che io ami Londra è fatto universalmente noto. Che mi riproponga di farla amare anche dai miei studenti giustifica, in parte, questo spazio.


Continuiamo quindi con il nostro tour della capitale del Regno Unito, addentrandoci, questa volta, in una zona più seriosa, la City. Questo è il nome di una parte di Londra dominata essenzialmente dalla finanza: è un quartiere moderno, quasi totalmente ricostruito dopo i bombardamenti della II guerra mondiale, spesso criticato per il disordine stilistico. Quello che più ci colpisce della City è il contrasto tra le ore diurne e quelle notturne: popolatissima e assai trafficata nelle ore d’ufficio, la City diventa praticamente deserta a sera e nei giorni festivi per una semplice ragione. In questo quartiere troviamo quasi essenzialmente uffici, banche (vi hanno sede la Borsa, la Royal Exchange, e la Bank of England), ed importanti assicurazioni (la compagnia dei Lloyds è tra le più antiche al mondo). Tra gli edifici di importanza storica, è d’obbligo una visita a St Paul’s Cathedral, troneggiante cattedrale costruita dopo il 1666, anno fatidico del Great Fire of London, l’incendio devastante che distrusse gran parte degli edifici. La cupola della cattedrale è la seconda al mondo per grandezza dopo quella di San Pietro a Roma. In questa chiesa si celebrarono, nel 1981, le nozze tra il Principe Carlo e Lady Diana, Principessa di Galles.

Da St Paul’s attraversiamo il Tamigi passando su uno dei tanti ponti, il Millenium Bridge, l’ultimo ad essere costruito in ordine cronologico. E’ un ponte pedonale che ci conduce sulla sponda destra del fiume, dove troviamo la Tate Modern, galleria d’arte moderna e, meraviglia delle meraviglie, la ricostruzione attentissima del Globe, il celebre teatro legato al nome di Shakespeare.

I parchi di Londra

Centosettanta tra parchi e giardini, hanno l’innegabile merito di farci sentire in un’oasi di verde anche nel centro della città, peraltro trafficatissimo. Ricordiamo St James’s Park, accanto a Buckingham Palace, Regent’s Park, i Kensington Gardens e Hyde Park, forse il più amato dai londinesi. Molto esteso, quest’ultimo annovera, al suo interno, anche un grande lago artificiale, balneabile e navigabile, la Serpentine. Una curiosità: presso lo Speaker’s Corner, l’angolo degli oratori, si incontrano spesso oratori improvvisati che ci arringano su svariati argomenti, in genere politici ed economici. Chiunque, in sostanza, può improvvisarsi oratore, ammesso che abbia qualcosa di sensato da dire.

I Castelli di Londra

Oltre a Buckingham Palace, residenza ufficiale ma non esclusiva dei sovrani inglesi, ricordiamo Windsor Castle, a nord, visitabile solo se la famiglia reale non è presente. Nei pressi di Windsor sorge Eton College, prestigiosissima scuola privata inglese, che fu frequentata anche dai principi William ed Harry. Curiosa la divisa degli studenti (è una scuola solo maschile): un frac a coda, molto elegante e serioso. Hampton Court, che si raggiunge anche via fiume in battello, è una splendida residenza del Cinquecento con la facciata in mattoni rossi ed un ampio giardino alla francese. Era la dimora preferita di Enrico VIII, che la scelse per sfuggire alla terribile epidemia di peste che funestò Londra nel corso del ‘500.

I pub

Sono tanti, anzi tantissimi. E rappresentano l’essenza del being British. Qui non solo si beve, preferibilmente birra (ale, lager, bitter, servita in pinte. Attenzione: nessuno verrà a servirvi al tavolo, anche dopo ore di attesa. Si deve ordinare al bancone e pagare prima di consumare), ma si pranza e si cena con superb English food . E’ un pregiudizio dire che in Inghilterra si mangia male. Da provare, sicuramente, la carne, il roastbeef, lo steak and kidney pie (pasticcio di carne e…segreto!). Nei pub, dagli interni bellissimi ed accoglienti, possono entrare ragazzi sotto i 16 anni solo se accompagnati, e limitatamente alla zona ristorante. I minorenni NON bevono (gli inglesi sono molto severi in materia e controllano i documenti). I pub aprono alle 11 e chiudono rigorosamente alle 23: in fondo, la vita notturna londinese, per quanto la città offra spunti e possibilità da noi neppure immaginabili, si conclude abbastanza presto, nulla a che vedere con la movida dei paesi mediterranei. Il mio pub preferito a Londra: lo Shakespeare's Head in Carnaby street.

Per ora è tutto, anche se di Londra scriverei per ore. Allego qualche mia foto, scattata qua e là in occasioni diverse.

Oxford Street a Natale






Visto il tempo, risulta quanto mai opportuno il detto inglese "it's raining cats and dogs", espressione idiomatica che può essere tradotta in italiano come "sta diluviando".




TOWER BRIDGE: uno dei simboli indiscussi di Londra, il famoso ponte levatoio fu costruito nel corso dell’800 su modello del più antico e distrutto London Bridge. E’ uno dei trenta ponti che attraversano il Tamigi ed è un ponte levatoio, che permette l’apertura ed il passaggio di grosse navi (evento ormai raro in questa zona del fiume).

London Eye
La LONDON EYE, la ruota panoramica che arriva a 135 m di altezza, fu inaugurata alla vigilia del terzo millennio, nel dicembre 1999. Le navicelle in vetro, che trasportano una quindicina di persone, garantiscono una splendida vista del panorama circostante, comprendente la zona di Westminster, St Paul’s Cathedral, il famoso Big Ben ed il palazzo del Parlamento.

The Houses of Parliament, o Westminster Palace, ospitano le due camere del Parlamento, la Camera dei Lord (House of Lords) e la Camera dei Deputati (House of Commons). Famosissima la clock tower, la torre dell’orologio, il Big Ben che scandisce le ore di Londra con un’enorme campana del peso di 13 tonnellate. Il nome Big Ben deriva dal costruttore, Benjamin Hall. A pochi passi di distanza dal Parlamento sorge la Westminster Abbey, abbazia neogotica che conserva, al suo interno, le tombe di molti sovrani inglesi, ed è ancora oggi sede della cerimonia di incoronazione. Qui fu celebrato il funerale di Lady Diana nel 1997.

Piccadilly Circus by night
Il vero cuore pulsante di Londra è Piccadilly Circus, la piazza resa celebre dalle insegne pubblicitarie al neon, sempre illuminate, e dalla fontana centrale con la statua di Eros. Qui intorno si trovano moltissimi ristoranti, teatri e cinema (la vicina Soho è il centro della vita notturna e dell’entertainment). Qui inizia inoltre il quadrilatero della moda: Regent Street, Oxford Street, Piccadilly Street e Bond Street sono vie famosissime per lo shopping. Esclusiva Bond Street, più accessibili Oxford e Regent Street (dove si trovano i famosi grandi magazzini Selfridges, secondi solo al magnifico Harrods, cinque piani di meraviglie, parola di shopping addicted!)

National Gallery, Trafalgar Square
Ma Londra è anche cultura a piene mani: a Trafalgar Square si trova la bellissima National Gallery, con dipinti di ogni epoca (da non perdere la sezione dedicata agli Impressionisti francesi).Al British Museum si ammirano sculture di epoca classica e, tra le altre meraviglie, reperti di epoca egizia. Da notare che tutti i musei a Londra sono free, gratis.

I trasporti, efficienti ma costosissimi, comprendono i tradizionali double decker buses, gli autobus rossi a due piani, la Tube, la metropolitana di Londra (12 linee, 5 zone di traffico. Per girare agevolmente in centro, è sufficiente il biglietto per la zona 1 e 2, che costa circa £5,50 al giorno) e i cabs, i taxi neri (si dice che siano così alti per permettere, in passato, ai signori che vi viaggiavano di non togliere la tuba, caratteristico cappello dei gentlemen inglesi).


In attesa che venga attivato il collegamento Internet anche alle nostre LIM, segnalo questo interessante sito con mappe interattive degli USA utili per memorizzare stati, capitali e regioni geografiche.
Per chi volesse dare un'occhiata, questo è l'url della pagina:

http://www.sheppardsoftware.com/web_games.htm


Ci siamo! Buon anno scolastico a tutti, ex alunni e non.


Anticipo, per il momento, le seguenti date:

lunedì 20 settembre: INIZIO LEZIONI ore 8.00 accoglienza classi prime, ore 9.45 classi II e III. Uscita per tutti alle ore 12.35.

10 giugno 2011: fine lezioni

7/8 marzo 2011: pausa didattica










Prima di cominciare un nuovo anno scolastico, vi posto alcune foto della splendida Cornovaglia che ho visitato quest'estate.




Siamo alla fine dell'anno scolastico e quasi alla fine degli esami. A tutti i miei studenti auguro una splendida estate and...see you again in September.


Ragazzi di I E e di I M, aspetto le foto di Mantova...se volete vedere lo slideshow prima della fine della scuola, mandatemele al più presto! Thanks!




Il 26 gennaio 1788 la prima bandiera britannica viene issata nella baia di Port Jackson, dove poi sorse Sydney. I deportati dalla Gran Bretagna, che utilizzava l'Australia come una prigione a cielo aperto, resero ben presto la nuova colonia un luogo violento e incontrollabile. Gli stessi Aborigeni, 300.000 prima della colonizzazione, ebbero vita dura e, come i Native Americans, subirono l'invasione dei nuovi coloni, riducendosi progressivamente a 50.000 unità.
Oggi Sydney, capitale del New South Wales, è invece una delle città più belle del mondo e la più popolata d'Australia. Divisa in più di 40 quartieri, è molto estesa e caratterizzata da una notevole miscela etnica.

George Street è la via principale, con una statua dedicata alla regina Vittoria. L'assetto urbano della città è caratterizzato da numerosi parchi, che sfruttano i grandi spazi.

The Rocks: caratteristiche stradine e abitazioni che ricordano quelle dei coloni. E' un quartiere pittoresco e punto d'incontro sul lungomare.

Harbour Bridge è un maestoso ponte che collega la parte settentrionale al resto di Sydney. Costruito nel 1932, è soprannominato "the big coat hanger" per la sua caratteristica forma di gruccia.

Inconfondibile l'Opera House sul mare (1959), dotata di 4 auditorium e più di 5000 posti a sedere. Caratteristici i tetti a pagoda.

Sydney Aquarium: uno dei più grandi al mondo, con tunnel vetrina.

King's Cross è il cuore della vita notturna.


Per informazioni sulla figura di William Wallace rimando al seguente link su Wikipedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/William_Wallace

Per quanto riguarda Rob Roy:

http://it.wikipedia.org/wiki/Rob_Roy_(film)

http://en.wikipedia.org/wiki/Robert_Roy_MacGregor (la biografia)




Soprannominata “the windy city”, la città del vento, Chicago sorge sulle sponde del lago Michigan e conta 3 milioni di abitanti in centro città, e ben 8 milioni nell’area metropolitana. Seconda città d’America per densità di popolazione, Chicago rappresenta quindi l’America nella sua medietà: grande ma non enorme, è solidamente strutturata per essere il motore del paese. E’ anche una città di primati: vanta, tra l’altro, il grattacielo più alto degli Stati Uniti, la Sears Tower. La fortuna della città è legata essenzialmente alla sua posizione geografica: situata sulle sponde di uno dei grandi laghi (Great Lakes), collegata agli altri tramite una fitta rete di canali, Chicago è lo snodo commerciale del Nord America. Non a caso il suo aeroporto, O’Hare, vanta il maggior movimento aereo del mondo. Grande anche nello sport, la metropoli è conosciuta ovunque per i suoi leggendari stadi del baseball e del football (tra le squadre più popolari di baseball ricordiamo i Chicago Bears e gli White Socks).

Tra le zone ed i monumenti più famosi di Chicago ricordiamo:
Michigan Avenue, la Fifth Avenue di Chicago, sede di alberghi di alto livello (Palmer House, Chicago Hilton)
• Il Grant Park, costruito negli anni ’20 grazie ad un piano regolatore che prevedeva una lunga striscia di verde sulle rive del lago, a salvaguardia dell’ambiente naturale.
• Il Loop, centro storico di Chicago, mescolanza di grattacieli Art Decò e post-moderni, nonché passaggio obbligato del traffico con la mitica sopraelevata. Qui i grattacieli furono costruiti per ottimizzare il poco spazio e gli altissimi costi delle aree edificabili in centro.
• Il Magnificent Mile, attuale centro dello shopping.
• Il Chicago Board of Trade, il più grande mercato di cereali del mondo, risale agli anni ’30.
• La Gold Coast, con le sue ville di fine secolo fatte costruire dai ricchi tycoon.

L’economia della città è legata essenzialmente alla “Meat Belt”: partiva proprio da qui la carne in scatola che andava a sfamare gli Yankees, i Nordisti, durante la Civil War. Chicago è anche una città molto amata dal cinema hollywoodiano, che la scelse in più occasioni per ambientarvi film ormai di culto come “The Untouchables”, (Gli intoccabili) “When Harry meets Sally” (Quando Harry incontra Sally), per citarne solo alcuni. Patria del blues, portato qui negli anni ’30 con l’immigrazione di contadini del Sud saliti in cerca di lavoro, Chicago è anche sede di molte multinazionali: ricordiamo MacDonald, Motorola e Brooklyn.


Il World Trade Center in Lower Manhattan, un tempo simbolo di New York, era costituito da due torri di analoghe dimensioni, alte quasi 420 m, nelle quali lavoravano 40.000 persone, ed erano situate 325 aziende, tra banche, broker, ed il più grande centro commerciale di Manhattan.
L’idea che ispirò la progettazione del World Trade Center fu quella di costruire una città nella città per incentivare le attività portuali di Lower Manhattan. Il progetto fu finanziato da Rockfeller. L’architetto Yamazaki fu scelto all’inizio degli anni ’60. Il progetto originario comprendeva due torri di 60 m circa su un’unica piazza. L’autorità portuale impose però di aumentare l’altezza. Furono necessari ben 22 m di fondamenta nel sottosuolo, e qui insorse il primo problema, riuscire a rimuovere l’acqua che finiva nelle buche scavate. Il secondo problema riguardava le ferrovie Hudson, le cui gallerie non avrebbero dovuto essere danneggiate durante gli scavi. Furono quindi costruite delle intelaiature di sostegno. Un ulteriore problema concerneva l’eliminazione di metri cubi di detriti degli scavi, che furono riciclati scaricandoli sul letto del fiume Hudson. Si ottennero in questo modo anche nuovi terreni edificabili. Speciali “gru canguro”, così chiamate perché provenienti dall’Australia, in grado di arrampicarsi sull’edificio man mano che l’edificio cresceva furono utilizzate nella costruzione, cui si diede inizio nel 1968.
Un’altra innovazione geniale riguardò gli ascensori, ovviamente indispensabili in strutture di tale altezza. Ogni torre fu divisa in tre zone, una sopra l’altra. Furono quindi costruiti ascensori diversi per ogni zona, come se fossero tre edifici sovrapposti, per evitare code inutili ed accelerare la risalita. L’idea, ora universalmente sfruttata, all’epoca risultò estremamente innovativa. Il World Trade Center vantava, al suo interno, sei generatori di emergenza in caso di black out, ed un innovativo sistema automatizzato con lavavetri automatici in grado di lavare tutte le finestre delle torri nel corso di un mese.
Terminate nel 1974, sino all’11 settembre 2001 hanno detenuto il primato di più alti edifici di New York.
Ma già nel febbraio 1993 un gruppo di terroristi islamici tentò di far saltare le torri mettendo esplosivi nel parcheggio. L’esplosione creò uno squarcio alto 4 piani, i danni furono notevoli ma circoscritti, e l’edificio confermò in quell’occasione la sua solidità. I pilastri di acciaio verticali infatti non crollarono a causa dell’esplosione, e l’incidente causò la morte di sole sei persone.


A detached house ("villetta monofamiliare") is a single family home, also known as separate house. It is a free standing residential building, with a front and a back garden, and sometimes a “carport”. They have two floors and a bow-window.

A semi-detached house ("villetta bifamiliare")consists of two family houses built side by side.
It is a common type of architecture in the UK and Ireland.

Terraced houses ("villette a schiera") originated in Europe in the late C17.
It's a cheaper kind of accomodation consisting of a row of identical buildings sharing the side walls.

Cottages are usually set in a rural location and are cosy buildings, sometimes with a thatched roof.

Bungalows are single-storey houses that originated in India.
They are usually small.

The British dislike living in flats and blocks of flats...and so do I.




The Pilgrim Fathers and the colonies

The first English settlement was made at Jamestown, Virginia, in 1607. Desire for religious freedom was the reason that led the Pilgrim Fathers to leave England , in order to escape from the religious persecution of James I Stuart. On board the "Mayflower" they landed in in New England in 1620.
Life in the new colony was hard and half of the Pilgrim Fathers died during the first winter. Yet they were helped by some Native Americans who taught them how to grow corn and have a good harvest.
Hence the celebration of Thanksgiving, that originally lasted three days. It is celebrated on the fourth Thursday of November throughout the States.

The American Revolution

The colonists advocated the principle of "no taxation without representation". Yet the British government still declared its right to tax the colonies and the king George III had no intention of negotiating. So war broke out in 1775. The colonists were poor and badly organised, since the army was largely composed of volunteer farmers.
In 1776 the Declaration of Independence was signed on July 4th: this marked the birth of the USA.
In order to protest against the tax on tea, a group pf colonists boarded a ship in Boston harbour and threw all its cargo of tea onto the water. This event, ironically called the “Boston Tea Party”, was the beginning of the revolution.
War broke out in 1775 with George Washington as commander-in-chief of the American forces.
In 1776 the representatives of the colonies issued the Declaration of Independence.
In 1783 with the Treaty of Versailles the colonies gained independence from Great Britain.
Yet the British Empire found a new land to conquer: India.

The Civil War

In 1860 the slavery question divided America. The new President Lincoln was against slavery and his party wanted to abolish it, but the Southern States did not agree and separated from the Union, thus creating a Confederation (South Carolina, Georgia, Florida, Alabama, Louisiana and Texas). In 1861 the Civil War began. The industrialised North had a better and larger army and defeated the South. Slavery was finally abolished with the Emancipation Proclamation, that freed 3 million slaves.

The Gold Rush

The “western fever” began in C19 and led the pioneers to leave their farms in the East in search of better and cheaper land. This movement westwards was also a story of violence against the Indians. The pioneers introduced irrigation and crops in the great American desert. The Mormons were able to transform the area of the Salt Lake Desert into a prosperous community. Then they reached California. After the discovery of gold in 1848, a real flood of immigrants went there in the hope of finding great wealth.

The first World War (WW1)

President Wilson hesitated at first, but the Usa entered the conflict in 1917 after the sinking of the passenger ship “Lusitania”, in order to grant peace and democracy in the world. As it was necessary to supply the allied countries, with food and equipment, the war period saw a considerable increase in the national output.
In the first 20 years of C20 over twelve million immigrants arrived in America, mainly from Italy, Ireland and Central Europe. All of them passed through Ellis Island, an immigration station in upper New York Bay, where they were inspected before entering the country. These decades were a period of economic development, but also of confusion and Prohibition.

Roosevelt and the New Deal

After the crash of New York Stock Exchange in 1929, all the world entered a period of serious economic crisis. When Roosevelt was elected in 1933, his first concern was to put an end to depression by means of a programme of reforms called the “New Deal”.
He created new jobs advocating the buiding of new schools, airports and highways.
He provided insurance against sickness and old age.
Public housing projects were started.

The second World War (WW2)

The attack on Pearl Harbour (the Hawaii operation as it was called) was meant as a preventive action in order to keep the American fleet from influencing the war in Asia.
This attack came as a profound shock to American people. Domestic support for isolationism disappeared and the USA took an active part in the war.

Martin Luther King

A great defender of black people, M.L. King was a clergyman and a leader in the African-American civil rights movement. In 1963, during the march on Washington, he delivered the famous speech “I have a dream”. One year later he received the Nobel Prize for peace, for his work to end racial segregation and discrimination through civil disobedience and non-violent means.
He was assassinated in 1968.







La città sorge sul fiume Liffey, dal quale deriva il nome (“stagno nero” in lingua gaelica). Il fiume attraversa per intero la città e lo attraversano 11 ponti, tra i quali ricordiamo l’O’Connell Bridge. Affacciati sul fiume sono la dogana e il palazzo di giustizia, danneggiati durante le sommosse per l’indipendenza dal Regno Unito (1921/22). Le architetture più belle risalgono al ‘700, quali il Trinity College e la National Library.
La musica incarna il vero spirito popolare dell’Irlanda: la tradizione popolare risale alle ballate dei bardi che suonavano il tipico strumento chiamato “bodram”, una specie di tamburo.
Il primo insediamento della città risale ad epoca vichinga, mentre le architetture georgiane derivano dagli inglesi dominatori. I vecchi quartieri industriali della città oggi sono disseminati di graffiti. Molti ex-magazzini sono stati trasformati in sale d’incisione: oggi Dublino è la capitale europea della musica, come fu Londra negli anni ’60.


Tra gli sport tipicamente irlandesi ricordiamo:
• Hurling, lo sport nazionale irlandese. Si gioca con una mazza in legno ricurva che colpisce una pallina di cuoio. E' lo sport più veloce al mondo.
• Golf
• Corse di cavalli e levrieri
Gli edifici maggiormente degni di nota sono:
Il National Museum, dove si trovano gioielli celtici che testimoniano l’alto grado di cultura cui era giunta l’Irlanda nel Medioevo.
• La National Gallery
• La National Library con oltre 500.000 volumi
• Martello Tower a sud di Dublino: abitata da Joyce, che vi ambientò il primo capitolo dell’Ulisse.
• Cattedrale di Christ Church in stile romanico
• Cattedrale di St Patrick’s in stile gotico
Per lo shopping si può visitare la Powers Court Town House, enorme centro commerciale che riunisce ristoranti e negozi.
Dublino è, inoltre, la capitale della Guinness e vanta ben 900 pub. L’industria della birra consuma enormi quantità di malto e orzo.
Proprio nel mondo anglosassone sono nate le tradizioni dell'happy hour e del pub crawling (letteralmente "trascinarsi da un pub all'altro" per concedersi generose pinte di birra, rigorosamente scura)




Un pò di link per curiosare, nel web, tra le parate in Irlanda e USA.

http://www.discoverireland.com/it/about-ireland/experience-ireland/st-patricks-day/?WT.srch=1&WT.mc_id=it_ga_0310_stpatricksday

http://www.st-patricks-day.com/

E qualche desktop scaricabile gratuitamente dalla terra d'Irlanda:

http://www.celticworld.it/pilot.php?cl=8&ip=28&iv=28&im=75


L'elenco ufficiale delle 3000 parole che occorre sapere per poter dire di conoscere l'inglese.

(click on the title to view)


Gli avverbi di frequenza sono i seguenti:

ALWAYS "sempre"
USUALLY "di solito"
GENERALLY "generalmente"
OFTEN "spesso"
SOMETIMES " qualche volta"
RARELY/SELDOM "raramente"
HARDLY EVER "quasi mai"
NEVER
"mai"

Tali avverbi hanno una posizione obbligata nella frase, vanno cioè inseriti tra soggetto e verbo, e comunque sempre prima del verbo principale.

es. I often go to the cinema
I don't often go to the theatre
Do you usually walk to school?


Fa eccezione a questa regola il verbo TO BE
, che pone l'avverbio dopo.
es. I am always tired after school

Da ricordare: never ha valenza già negativa, quindi non richiede la negazione del verbo ( la doppia negazione in inglese costituisce errore)

es: I never go to the mountains.


Il Simple Present indica azioni presenti ed abituali. Per questa ragione si trova molto spesso abbinato ad avverbi di frequenza che elencherò in seguito.

Il Simple Present dei verbi non ausiliari (esclusi quindi to be e to have) si coniuga, nella forma affermativa, nel modo seguente:

SOGGETTO+ VERBO ALLA FORMA BASE (INFINITO SENZA TO) per tutte le persone, tranne la 3° persona singolare che aggiunge -s/-es.
es: I like coffee.
He likes coffee.


Aggiungono -es alla 3° persona singolare tutti i verbi terminanti in -s, -ss- sh, -ch, -x, -o.

es: He goes to school by bus.

I verbi terminanti in -y si comportano in due modi:
1. si mantiene la -y e si aggiunge -s se la y è preceduta da vocale
She plays tennis on Saturdays
2. Si sostituisce -y con i se la y è preceduta da consonante.
She studies French at school.

La forma interrogativa e quella negativa richiedono gli ausiliari DO e Does (per la 3° persona singolare) con le seguenti costruzioni:

FORMA INTERROGATIVA:

DO/DOES + SOGGETTO + VERBO ALLA FORMA BASE (INFINITO SENZA TO)


Es. Do you like music?
Does he like playing football?


FORMA NEGATIVA:

SOGGETTO + DO NOT (DON'T)/ DOES NOT (DOESN'T) + VERBO ALLA FORMA BASE


Es: I don't like opera
She doesn't like football.


Los Angeles was founded September 4, 1781, by a Spanish governor as El Pueblo de Nuestra Señora la Reina de los Ángeles de la Porciúncula (The Village of Our Lady, the Queen of the Angels). It became a part of Mexico in 1821, following its independence from Spain. In 1848 Los Angeles and California were purchased thereby becoming part of the United States.
Los Angeles is one of the world’s centres of culture, technology, media and international trade. Los Angeles leads the world in producing popular entertainment — such as movies,television and music — which forms the base of its international fame and global status.
CLIMATE
Los Angeles is subject to earthquakes due to its location in the Pacific Ring of Fire. The geologic instability produces numerous fault lines both above and below ground, One of the major fault lines is the San Andreas Fault. Located at the boundary between the Pacific Plate and the North American Plate, it is predicted to be the source of Southern California's next big earthquake.
Los Angeles has a Mediterranean climate or Dry-Summer subtropical zone. Summers are warm to hot and dry, winters are mild and somewhat rainy.
WHAT TO SEE
Important landmarks in Los Angeles include Chinatown, Grauman's Chinese Theatre, Hollywood Sign, Hollywood Boulevard, Los Angeles City Hall, Dodger Stadium and many more.
The economy of Los Angeles is driven by international trade, entertainment (television, motion pictures, recorded music), aerospace, technology, petroleum, fashion, apparel, and tourism. Los Angeles is also the largest manufacturing centre in the United States.[



Fondata dagli Spagnoli a fine ‘700, si sviluppa parallelamente al successo del cinema americano, nato dalle esperienze degli emigrati ebrei provenienti dall’Europa dell’Est, che narravano storie semplici, accessibili a tutti. La seconda città per grandezza degli USA, è una vasta area urbanizzata di 120 KM2 dove vivono 8 milioni e mezzo di persone. La crescita di L.A. è dovuta anche allo sviluppo prodigioso dell’industria aeronautica. Il suo aeroporto principale, Inglewood, è il terzo per volume di traffico negli USA.
QUARTIERI:
 BEVERLY HILLS, simbolo di successo e ricchezza. Rodeo Drive è la via principale di questo mondo privilegiato. West Hollywood e Melrose Avenue sono altre vie piene di negozi.
 FARMER’S MARKET: attrazione turistica con i suoi 20 ristoranti. Qui si riflette la varietà etnica di L.A: messicani e orientali più che afro-americani come a NY.
 DISNEYLAND ed il suo parco di divertimenti
 DOWNTOWN (centro storico): piena di fatiscenti vecchi cinema degli anni ’30 ormai caduti in disuso. Il più famoso è il Mann’s Chinese Theatre con le impronte di mani e piedi delle star americane. Dominano la zona le architetture post-moderne di banche e grattacieli. Tra i luoghi di interesse ricordiamo la Biblioteca centrale, riaperta da poco dopo esser stata danneggiata da un incendio.
 HOLLYWOOD: i primi Oscar furono assegnati nel 1929
 SANTA MONICA famosa come località balneare, oggi decisamente sovraffollata
 VENICE: intendeva essere una moderna Venezia sul mare della California, ma con scarso successo
 MELROSE AVENUE/ SUNSET BOULEVARD: qui si concentrano i locali notturni
 MALIBU’ altra meravigliosa spiaggia, regno del surf, sormontata dai monti di Santa Monica (il surf fu importato dalla Polinesia dove veniva praticato dai re per propiziarsi il favore degli dei)


Date un'occhiata al sito di Irlandando. Ci sono spunti interessanti di lettura, in particolare relativi al prossimo 17 marzo, festa di St Patrick (patrono d'Irlanda). Vestirsi di verde in quel giorno porta fortuna!
Bellissime le immagini del calendario 2010 da scaricare.



Il Present Perfect indica azioni non ancora definitivamente concluse o che comunque influenzano il presente. Viene inoltre usato per indicare azioni indeterminate nel tempo, ovvero dove non compaia una precisa indicazione temporale.

Es: I have already seen that film three times. "ho già visto quel film tre volte"

Si coniuga nel modo seguente:

FRASI AFFERMATIVE
soggetto+ have/has+ past participle

(a differenza dell'italiano, che utilizza due ausiliari, avere ed essere, il Present Perfect utilizza solo have. Il past participle, participio passato, prevede la consueta distinzione tra verbi regolari ed irregolari. I verbi regolari formano il participio aggiungendo semplicemente il suffisso -ed, i verbi irregolari utilizzano la terza forma del paradigma.)

FRASI INTERROGATIVE
have/has+soggetto+past participle

FRASI NEGATIVE
soggetto+ have not/ has not (haven't/hasn't)+past participle

Con alcuni avverbi è obbligatorio l'uso del Present Perfect, in particolare con:
just
already
before
still/yet
ever/never

Tali avverbi vanno inseriti tra l'ausiliare have ed il participio passato, tranne yet che va posto in fondo alla frase.

ES: I haven't had breakfast yet "non ho ancora fatto colazione"

Da notare che le espressioni riguardanti le parti del giorno (this morning, this afternoon, this evening e tonight) possono utilizzare sia il Present Perfect, sia il Simple Past, a seconda che la parte del giorno sia conclusa o meno.

es: I met Tom at the bus stop this morning. It's 4 p.m now (ho incontrato Tom stamattina, ma ora è pomeriggio, quindi la parte del giorno è da ritenersi conclusa)
I have met Tom this morning. It's 11.00 now. (ho incontrato Tom stamattina, e la mattinata non si è ancora conclusa)


Inizia la quarta ed ultima stagione dell'avvincente serie "The Tudors" con Jonathan Rhys Meyers. Ore 21.00 11 aprile su Showtime.
Don't miss it!
I love it (in caso non si fosse capito...)



Il castello di Duntrune si trova nella contea di Argyll, nella parte occidentale della Scozia. Di proprietà della famiglia Malcolm, un tempo appartenne al clan Campbell e la sua storia ci riporta ad un brutale passato. In seguito alla guerra civile, gli Scozzesi si divisero in due opposte fazioni: i fedeli al Parlamento ed i fedeli al re Charles I Stuart. Simile sorte toccò ai due clan Campbell e MacDonald, che divennero rivali. I Macdonald, approfittando dell’assenza dei Campbell, attaccarono il castello e qui lasciarono un gruppo dei propri fedeli, tra i quali un suonatore di cornamusa. Quando i Campbell ripresero possesso del castello, uccisero tutti i MacDonald, tranne il suonatore di cornamusa. Questi artisti godevano, all’epoca, di grande prestigio sociale: si riteneva infatti che le note del loro strumento rinvigorissero i guerrieri ed infondessero rinnovato coraggio. Quando il capo MacDonald tornò via mare al castello, il suonatore pensò di avvertirlo alterando le note di una consueta melodia: il suo capo comprese, si allontanò, e gli fu quindi risparmiata la vita. Ma i nemici, consapevoli del significato del gesto del suonatore, lo sottoposero ad un’atroce punizione: gli mozzarono entrambe le mani, in modo che non potesse più suonare. Tuttavia, il pover’uomo morì, di lì a breve, dissanguato.
Si dice che, ancora oggi, il fantasma del suonatore non abbia abbandonato le mura di Duntrune. Nel corso di alcuni lavori di ristrutturazione nel 1880 fu rinvenuto, sotto un lastricato, un cadavere di un uomo dalle mani mozzate. Ai poveri resti fu data regolare sepoltura, ma il fantasma ancora non riposa in pace.



Nella regione dei Grampian, nella Scozia orientale, si erge il castello di Fyvie, al quale è legata la vicenda della Green Lady, la dama verde, D. Lylias Drummond, vissuta nel 17° secolo. Sposata con Alexander Seton, ebbe cinque figlie ma nessun erede maschio. Deluso, il marito ben presto si innamorò di una donna più giovane e bella e la sposò in breve tempo dopo la morte della moglie, avvenuta in circostanze oscure. Narra la leggenda che la donna sia stata rinchiusa nella torre del castello e qui lasciata morire di freddo e stenti. Ai servitori impietositi che tentarono di portarle del cibo spettò una terribile fine: si mormora che venissero lanciati dalle finestre più alte del castello. Durante la prima notte di nozze con la seconda moglie, la leggenda dice che lamenti inquietanti, provenienti dall’esterno della camera nuziale, abbiano turbato il riposo della coppia. La mattina seguente, la giovane sposa trovò inciso sul davanzale il nome di Lylias, incisione ancora visibile ai giorni nostri (e da me verificata, anche se ad un piano inferiore rispetto al racconto). Lo spirito infelice della dama verde vaga ancora oggi lungo i lugubri corridoi del castello, lasciando, al suo passaggio, una delicata fragranza di rose. Pare che ella si diverta anche a spostare gli oggetti in vendita nel negozio di souvenir, secondo la testimonianza del gestore.
Nel castello, abitato da altre presenze negative, esiste una stanza segreta, che non deve mai essere violata, pena la morte del padrone della dimora e permanente cecità della sua consorte. Una maledizione oscura, lanciata dal mago Thamas, riguarda invece tre pietre, definite “piangenti”. Il mago, famoso all’epoca per il suo carattere irascibile e poco conciliante, manifestò interesse verso il castello e desiderio di visitarlo. I padroni della dimora lasciarono quindi aperte le porte per ben 7 anni, ma il mago non si presentò mai. Un giorno, tuttavia, egli giunse inaspettatamente dinnanzi alla porta del castello che, per un violento colpo di vento, si chiuse. Interpretando l’evento come un oltraggio contro la sua persona, il mago lanciò la sua maledizione su tre pietre che decoravano il portale: chiunque fosse entrato in contatto con queste pietre avrebbe avuto seri incidenti. Pare che tale sorte sia toccata ad un restauratore del castello, più volte infortunato.



San Francisco or “Frisco” is one of the most beautiful cities in the USA. Some people call it the “Paris of the Pacific”. Among the most densely populated cities in the country, San Francisco is part of the San Francisco Bay metropolitan area. The city is located at the tip of the San Francisco Peninsula, with the Pacific Ocean to the west, San Francisco Bay to the east, and the Golden Gate to the north. In 1776 the Spanish settled in this area and founded a mission for Saint Francis of Assisi. Yet the city developed when the so-called “forty-niners” (pioneers of 1849) arrived here in search of gold in the Sacramento river. In 1850 its population amounted to 30,000 people, ten years later to 60,000 and at the end of the 19th century to 400,000 people. In the terrible earthquake and fire of 1906 over 28,000 buildings were destroyed. The city was rebuilt, but another earthquake, in 1989, caused several damages. After the second World War, massive immigration, liberalizing attitudes and other factors gave rise to the Summer of Love and the gay rights movement. Today San Francisco is an international city with about 700,000 inhabitants. Half of them are first-or-second generation immigrants from Europe and above all from Asian countries. San Francisco’s Chinatown is the second largest Chinese community in the States.
Its landmarks include the Golden Gate Bridge, Alcatraz Island, the cable cars, Chinatown, its steep rolling hills, and its eclectic mix of Victorian and modern architecture. The city is also known for its diverse, cosmopolitan population, including large and long-established Asian-American community.
ALCATRAZ
Once a military base, Alcatraz became a prison in 1933. Several of the most notorious criminals in history, including Al Capone, were imprisoned here. Since 1972 the island of Alcatraz has been a natural parkland. It is possible to take a tour of the prison as well.
CLIMATE
A quotation attributed to Mark Twain is "The coldest winter I ever spent was a summer in San Francisco." San Francisco's climate is characteristic of California’s Mediterranean climate with mild, wet winters and dry summers. The combination of cold ocean water and the high heat of the California mainland create the city's characteristic fog that can cover the western half of the city all day during spring and early summer.


Hard luck! La prima fase del concorso è terminata, ma nessuno di voi si è piazzato tra i primi 50 più veloci.
Maybe next year...


Dear ……………………,

How are you? I hope you are well. I haven’t been very well recently because I had a cold and a sore throat. The weather in Italy is surprisingly very cold and windy.
By the way, the first term is over: we are finishing our lessons in June and a week later or so I’ll have to take a final exam before going to secondary school. I’m very worried because I haven’t studied very hard this year and I’m not very good at English and Maths. We have three written exams (Italian, Maths and English) and an oral exam. What worries me most is the oral examination because I’ll have to sit in front of all the teachers and answer their questions about the whole curriculum! Do you have final exams in England? When will you finish school?
The school year was tiring, as I told you, but also full of nice activities. My favourite one is a musical we have been working on since December: we have written the screenplay and the music, then some of us are acting in front of our parents. I hope they’ll like it! Do you ever act at school? Can you play an instrument?
As to the next summer holidays, I would like to go to the USA for two or three weeks and tour it from coast to coast, starting from New York, crossing the central area as far as California. I dream of visiting San Francisco and Los Angeles, as well as the Death Valley and some of the national parks. Have you ever been to the USA? Unfortunately this will be only a dream, because my parents are working next summer and I’ll have to stay at home! You know, I’m not allowed to travel on my own. At least I’ll go to the seaside in our beautiful Riviera. Why don’t you visit me for one or two weeks? We could do lots of things together and I’m sure we’ll have a very good time. Please let me know if you can come and when.
Well, that’s all for now because I still have to finish my homework.
I’m looking forward to hearing from you soon.
Lots of love.
Yours,
………………………………….



Nello stato della California, lo scenario muta completamente rispetto a Yellowstone e al Grand Canyon. La storia geologica di quello che, per gli Indiani, era il paradiso terrestre, ha origine nei fondali oceanici. Sedimenti deposti sul fondo formarono le rocce di granito. Il clima si raffreddò e la zona fu invasa dai ghiacciai. Il passaggio dei ghiacciai ha smussato le pareti rocciose, lisciandole. Queste pareti di roccia hanno attirato alpinisti e scalatori dalla metà dell’800, ma solo con tecniche recenti si è riusciti a scalare le vette più alte. Qui in primavera si formano spettacolari cascate (tra le più alte al mondo le BRIDAL VEIL FALLS che, come dice il nome stesso, ricordano un impalpabile velo da sposa) che scendono verso la Yosemite Valley. Il parco nazionale di Yellowstone va dai 600m di altitudine ai 4000 m dei picchi più elevati: c’è quindi una gran varietà di fauna (orso nero, anfibi, rettili). La vegetazione annovera la sequoia gigante, che può vivere sino a 3000 anni. La sequoia è una pianta colossale, che attirò a metà ‘800 orde di boscaioli con l’intento di abbatterle in gran quantità. Oggi questi alberi sono protetti e nel parco si trovano esemplari tra i più grandi al mondo. Gli incendi periodici sono essenziali per la crescita delle sequoie: alla lunga i loro effetti sono benefici, poiché, in assenza di incendi, i boschi diventano troppo fitti. Il fuoco è quindi parte integrante dell’ecosistema forestale.
Gli abitanti originari di Yosemite, gli Indiani MIWOK, consideravano il parco un luogo sacro e qui abitarono per 4000 anni, vivendo di caccia e prodotti della terra. Dalla metà dell’800, tuttavia, il loro stile di vita fu sconvolto dall’arrivo dei bianchi. L’esploratore scozzese John MUIR fu il leader di una campagna ecologista e si schierò in difesa della bellezza del luogo Proprio nella seconda metà del 19° secolo la zona fu dichiarata parco nazionale.



La capitale della Scozia è divisa in due parti: la New Town, caratterizzata da architetture georgiane, del XVIII secolo, con Princes Street, tradizionale via dello shopping, e la Old Town, dominata dal castello che sovrasta la città. Vero simbolo di Edimburgo, il castello contiene al suo interno gli appartamenti reali, il tesoro della corona con le insegne di Scozia (corona, spada, scettro), e la celebre Queen Mary’s room, dove nacque James VI, futuro re di Scozia ed Inghilterra. Il fantasma di Maria Stuarda, l’infelice regina, aleggia sul castello e sulla città: giovanissima sposa del Delfino di Francia, ritornò in patria alla morte del marito, e qui divenne vittima della rivolta dei sudditi ormai Protestanti, che vedevano in lei una pericolosa antagonista della cugina Elisabetta I Tudor d’Inghilterra, il cui trono fu accusata di voler usurpare. Dopo anni di prigionia all’interno della Tower of London, allora prigione, Mary fu giustiziata per ordine della cugina. Nel cortile antistante il castello si organizzano concerti, e in tutta Edimburgo il famoso festival del teatro affolla la città di turisti nel mese di agosto.
Tra le tappe obbligate di Edimburgo, oltre al castello, percorrendo il Royal Mile, ricordiamo il palazzo reale di Holyrood House, residenza preferita dalla regina madre, il Museum of Scotland, il giardino botanico, seconda attrazione turistica dopo il Castello, Princes Street Gardens, uno dei luoghi più frequentati della città, la National Gallery of Scotland, con un’importante collezione di ritrattisti inglesi, fiamminghi e di impressionisti francesi. Ma Edimburgo è anche mare e porto: il Firth of Forth, a forma di fiordo, è la porta sul mare della città ed uno degli scali principali del Mare del Nord.
Ad Edimburgo si trova inoltre il più famoso campo da golf al mondo, il St Andrew’s. Il golf, ormai considerato sport nazionale scozzese, nacque per caso in Scozia secoli fa quando, secondo la leggenda, un pastore calciò per caso un sasso e lo fece rotolare nella tana di un coniglio. Sulle colline della città si trovano anche piste artificiali da sci, e numerosi campi da cricket, sport tradizionalmente anglosassone.