La capitale della Scozia vanta secoli di storia, e non solo per quanto riguarda gli edifici in superficie: la storia segreta del sottosuolo è particolarmente interessante.


La costruzione della città si rivelò, sin dall’inizio, una vera impresa: lo spazio era esiguo, e mancavano ampie aree pianeggianti. Edimburgo divenne quindi la prima città a sviluppo verticale, fatto di per sé inusuale, del Regno Unito: a fianco del Royal Mile vennero infatti costruiti palazzi a più piani dove abitavano, in una strana commistione di ceti sociali, ricchi e poveri (ai poveri andavano le soffitte, freddissime in inverno, e gli appartamenti al piano terra, umidi e insalubri; ai ricchi i piani intermedi).


Royal Mile

Il Mary King’s Close si trova 25 m al di sotto del Royal Mile ed oggi offre un interessante itinerario turistico nelle viscere della città, con guide in costume medievale. In origine il Royal Mile fu costruito su una collina vulcanica. Da qui si dipartono i Close, vicoli laterali che portano al Waverley Bridge, che collega la Old Town con la New Town.



Mary King's Close

I popolani non avevano fognature né raccolta di nettezza urbana, quindi i liquami venivano scaricati direttamente in strada (si dice che il termine inglese loo “gabinetto” derivi dall’espressione francese “garde de l’eau!”, “attenzione alle acque”, con cui veniva annunciato lo scarico dei liquami). Il Mary King’s Close era quindi una fogna a cielo aperto, terreno fertile per le epidemie: in questo labirinto segreto la peste infuria per anni e la zona viene messa in quarantena. C’è addirittura chi sostiene che gli appestati siano stati murati vivi in casa. La copertura dei quartieri poveri alla fine del 17° secolo è conseguenza anche della necessità di spazio: la città si espande verso l’alto, i vicoli diventano seminterrati al di sotto delle nuove strade innalzate per sostenere il peso di nuovi edifici. Il quartiere sotterraneo viene quindi sfruttato come fondamenta e occulta le tracce di un triste passato.

L’incredibile incremento demografico che vive Edimburgo alla fine del ‘700 comporta nuove costruzioni al di fuori della cinta muraria. La città si allarga in ogni direzione, con una serie di ponti che curiosamente non attraversano corsi d’acqua, ma servono a bilanciare un terreno troppo scosceso. Il South Bridge nasconde al di sotto un grande labirinto con negozi, abitazioni ed addirittura distillerie illegali di whisky, collocate nei sotterranei per evitare le ingenti tasse governative: delle molteplici distillerie di whisky, solo otto erano legali. Le altre, nel South Bridge, erano luoghi oscuri, facilmente sorvegliate dai contrabbandieri. A causa delle infiltrazioni, tuttavia, i commercianti si allontanano e la zona viene occupata da clandestini senza tetto e prostitute. Qui due killer spietati, Burke e Hare, diventano cacciatori di cadaveri a pagamento da offrire agli studenti di anatomia della prestigiosa Università di Edimburgo (ancora oggi la locale facoltà di medicina è assai rinomata nel Regno Unito). All’inizio del ‘900 le cripte sono definitivamente abbandonate e interrate e solo di recente sono state riportate alla luce.


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