Chi era la donna che, forte del suo fascino e della sua induscutibile bellezza,almeno per i canoni estetici dell'epoca, avrebbe ridotto in ginocchio un re potente come Enrico VIII, disposto a tutto pur di ottenere l'attenzione della sua giovane suddita?
Di certo, confrontata con Caterina, ne usci' vincente: la triste principessa spagnola, abbattuta nel fisico e nel morale dalle troppe gravidanze finite male, si stava rifugiando sempre di piu' nella sua incrollabile fede. Piu'
vecchia di Enrico, disdegnava le occasioni mondane pur di ritirarsi in preghiera. E fu proprio durante una di queste occasioni mondane che Enrico incontro' Anne, appena tornata dalla Francia. Fascinosa come aveva imparato ad essere alla corte di Francia, molto piu' astuta dell'ingenua Bessie che aveva accettato l'allontanamento da corte, Anna seppe giocare le carte migliori. Il messaggio che ella lancio' ad Enrico fu forte e chiaro: mai e poi mai sarebbe diventata la sua amante. Una vita in comune si poteva ipotizzare solo se consacrata da legittime nozze. Ma Enrico, com'e' noto, era gia'sposato. Folle d'amore per questa donna, comincio' quindi ad arrovellarsi per trovare una soluzione. Quella piu' ovvia sembrava essere il divorzio ma il Papa Clemente VII fu irremovibile: non avrebbe concesso il divorzio, non solo per motivi religiosi, ma per timore di offendere la cattolicissima Spagna, la terra di Caterina. Sostanzialmente, il Vaticano temeva ritorsioni ed attacchi da parte di una nazione che avrebbe voluto annoverare, al contrario, tra i propri alleati.
La King's Matter, la questione del re, fu lunga e sofferta.
Nel 1527 il sovrano tento' i primi approcci con il Papato, miseramente falliti. La frattura definitiva con Roma divenne inevitabile. Pur di ottenere il divorzio, Enrico non esito' a disconoscere l'autorita' del Papa e a fondare una chiesa anglicana protestante, ben distinta da quella cattolica. Abile mossa che, secondo molti storici, nasconde un piano machiavellico cammuffandolo dietro problemi familiari e sentimentali. Con lo scisma, Enrico si autoproclama Supreme Head of the Church of England, capo supremo della chiesa anglicana. Per la prima volta un sovrano ottiene il totale controllo sia del potere temporale che di quello spirituale e diventa un sovrano assoluto. La gestione pratica degli affari di chiesa verra' affidata all'Arcivescovo di Canterbury, all'epoca Thomas Cranmer, che gli concesse immediatamente il divorzio. Nel 1531 Catherine fu allontanata da corte ed il matrimonio con Anne fu celebrato con ogni probabilita' gia' nel 1532. Alla raggiante regina non mancava che un particolare per coronare il suo sogno: dare alla luce il tanto agognato figlio maschio e surclassare quindi, nel cuore di Enrico e degli inglesi, che continuavano ad amare la moglie spagnola, il ricordo di quest'ultima.
In realta' al popolo non piaceva questa donna altera, dalla bellezza sinistra. Il "cigno nero", come veniva soprannominata, aveva una malformazione che richiamava inquietanti sospetti di stregoneria: il famigerato sesto dito, che si diceva nascondesse sotto ampie maniche. Alla notizia della gravidanza della giovane regina, gli astrologi piu' insigni del regno profetizzarono l'arrivo di un erede maschio. Enrico, al settimo cielo, fece redigere in anticipo i documenti ufficiali in cui si dava notizia della nascita del principe erede al trono.
Amarissima fu, pertanto, la delusione quando Anna partori' una bambina, Elizabeth.
La vita a corte non doveva essere semplice, neppure per un sovrano potente come Enrico. Ossessionato dalla necessita' di avere un erede, amareggiato dalla gelosia nei confronti della giovane moglie, assillato dai detrattori di Anne, con il tempo i suoi occhi cominciarono a posarsi su un'altra donna, Jane Seymour.
Sbarazzarsi di Anne non fu facile per Enrico. La soluzione trovata dai suoi consiglieri fu anche molto dolorosa. Accusata di tradimenti plurimi con vari cavalieri, tra i quali anche il suo stesso fratello (che, da altre fonti, risultava omosessuale...) Anna fu condannata a morte, non prima di aver assistito all'esecuzione dei presunti amanti. E' opportuno utilizzare l'aggettivo "presunti" perche' la maggior parte degl storici si schiera a favore
dell'innocenza della regina. Disperato per dover rinunciare, per ragioni di stato, alla donna che tanto aveva amato, Enrico le concede un ultimo regalo: la sua decapitazione verra' effettuata dal boia di Calais, famoso in tutta Europa per l'abilita' nel maneggiare la spada. Non l'ascia, quindi, dolorosissimo strumento, ma l'affilata spada lunga trancio' la testa della regina. All'interno della Tower of London un'iscrizione su targa ci indica il
punto esatto del patibolo dove la Bolena perse la vita.